MOBILITA' STUDENTESCA

"Però una cosa la so, se sei pronto a   correre il rischio, la vita dall'altra parte è spettacolare"

-grey's anatomy

I MIEI SEI MESI IN DANIMARCA 

Durante il mio percorso PCTO ho avuto la possibilità di partecipare a un’esperienza di mobilità studentesca che mi ha portata a vivere per sei mesi in Danimarca. È difficile spiegare  tutto quello che ho vissuto in così poco tempo, ma so per certo che è stata una delle esperienze più intense e formative della mia vita.

La prima vera sfida è stata la lingua. Non poter parlare in italiano, neanche per le piccole cose, mi ha spinta fin da subito a mettermi in gioco. Ho dovuto fare affidamento solo sull’inglese, che usavo non solo a scuola ma anche con la famiglia ospitante, gli amici e in ogni situazione quotidiana. I primi giorni sono stati complicati, ma poco a poco ho iniziato a sentirmi più sicura e disinvolta, fino a pensare, sognare e scherzare in inglese. Ho anche iniziato a imparare qualche parola di danese, giusto per riuscire a capire meglio le conversazioni intorno a me o salutare in modo più “locale”.
A scuola all’inizio mi sentivo un po’ spaesata. I metodi erano diversi, le relazioni con i professori più informali, e i compagni sembravano tutti molto sicuri di sé. Ma con il tempo sono riuscita a integrarmi e a costruire legami veri. Alcune delle persone che ho conosciuto lì sono diventate amiche con cui continuo a sentirmi anche ora che sono tornata. La scuola non era solo il luogo dove andare per seguire le lezioni, ma un posto di condivisione, di crescita, una scuola in cui studenti e insegnanti interagiscono per reciproco miglioramento, dove si parla, si discute, ci si ascolta davvero.
La famiglia ospitante ha avuto un ruolo fondamentale. Ammetto che avevo paura all’inizio:
sarei riuscita a sentirmi a casa? A farmi capire? Ma loro sono stati gentili, pazienti e molto aperti. Condividevamo la cena ogni sera, parlavamo delle nostre giornate, e mi hanno coinvolta in tutto: dai weekend fuori città alle feste tradizionali. Mi hanno insegnato tanto, anche solo attraverso le piccole abitudini quotidiane.
Questa esperienza mi ha fatto crescere. Mi ha insegnato ad adattarmi, a prendermi cura di me stessa in un contesto nuovo, a uscire dalla mia zona di comfort. Ho imparato a essere più sicura, più curiosa, più indipendente e, soprattutto, ho capito quanto sia prezioso aprirsi al mondo, conoscere culture diverse e guardare le cose da un altro punto di vista.
Tornare non è stato facile. Una parte di me è rimasta lì. Ma ho portato con me tutto quello che ho vissuto, e so che questa esperienza continuerà ad accompagnarmi per molto tempo.

 

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